mercoledì 22 maggio 2013

"Sotto casa" e altre storie...


Qualche settimana fa, a lezione con Francesca, abbiamo visto un corto intitolato "Sotto casa" (sopra), molto carino e ironico. Dopodiché abbiamo dovuto lavorare a gruppi per inventare delle storie analoghe a quelle del corto. Le storie dovevano essere esagerate, cioè situazioni quotidiane portate fino all’assurdo.

Alla fine i 5 gruppi hanno creato queste storie divertenti:

 
Follia al ristorante (Gonzalo, Miguel e Mayte)
Due fidanzati sono in un ristorante carino, si tratta della solita cena tra innamorati. Tutti e due mangiano un risotto ai frutti di mare e mentre lo mangiano incrociano i loro sguardi. All’improvviso l’uomo comincia a singhiozzare ed una lacrima gli cade. La sua fidanzata se ne accorge e gli domanda.
Lei: “Che c’è, va tutto bene?”
Lui: “Non ci posso credere!!! Ce l’ho fatta!!!!! Finalmante l’ho trovato!!!!!!
Lei: “Ma, cosa ti succede?...cosa hai trovato?”
Lui si alza con la forchetta in mano e comincia a ridere e a gridare dalla gioa. Nessuno capisce cosa gli stia succedendo, nemmeno la sua fidanzata. Alla fine tutti vedono, inforchettato, il motivo per cui l’uomo è così felice: ha trovato un gambero nel suo risotto.
Si sentiva come un cavaliere templario che aveva appena trovato il Santo Graal. Anche la sua fidanzata si è alzata e ha cominciato ad abbracciarlo e baciarlo mentre il resto di clienti applaudivano e fischiavano. Tutto lo sforzo fatto fino ad ora finalmente era stato ricompensato! Si sentivano realizzati, dopo tutte le cene di sabato sera  cercando un gambero nel risotto ai frutti di mare (fatto che poi li costringeva a passare le domeniche seduti sul cesso). Non avevano nemmeno bisogno di vederlo, sarebbe bastata anche solo una piccola traccia del gambero per renderli felici. Ma loro ce l’avevano fatta… l’avevano trovato!
Dopo cena tutti e tre (gambero incluso), escono dal ristorante tra gli applausi della gente. Per loro stava cominciando una nuova vita.
 
Un giorno al mare (Blanca, Patricia e David)
Agosto, sabato mattina a Benidorm. Una ragazza decide di andare in spiaggia alla ricerca di un posto libero dove stendere il suo telo da mare. Dopo qualche minuto di ricerca, finalmente, trova un posto libero accanto a una signora che è sdraiata. La ragazza stende il suo telo e sfortunatamente un po’ di sabbia cade sulla signora che si arrabbia e dice:
Signora: “Ma che fa? Faccia attenzione, mi ha messo tutta la sabbia addosso”.
Ragazza: “Scusi signora, non me ne sono accorta”.
Signora: “Inoltre, dove si vuole mettere? Qui non c’è abbastanza spazio per tutte e due ed io ho bisogno d’aria”.
Ragazza: “Senta signora, la spiaggia è di tutti ed io la penso diversamente da Lei .C’è abbastanza spazio per tutte e due”.
Tutte e due cominciano a litigare e non riescono a mettersi d’accordo. Alla fine un poliziotto ci si avvicina e cerca di mettere un po’ di pace.
Poliziotto: “Signore, cosa succede?”.
Signora: “Questa ragazza è venuta e mi si è praticamante messa addosso. Io le ho chiesto soltanto di cercare un altro posto”.
Ragazza: “Non è vero!! Mi ha risposto malissimo, senza nessuna educazione, e mi ha detto che non vuole nessuno vicino”.
Poliziotto: “Ma signora, io penso che ci sia abbastanza spazio”.
Signora: “Non sono affatto d’accordo con Lei”.
Ragazza: “Lo vede, signor agente… così è impossibile”.
 
Dopo qualche minuto, grazie al poliziotto, tutte e due si calmano un po’, soprattutto quando la signora vede che la ragazza ha con sé una rivista molto conosciuta, che fa mettere d’accordo tutte le donne: “ Hola”.
Signora: “Scusi, ma ho visto che Lei ha “ Hola”.
Ragazza: “Certo che ce l'ho, mi piace molto”.
Signora: “Anche a me piace, la posso sfogliare?”
Ragazza: “Sì, come no”.
Signora: “Mi scusi, penso che sono stata un po’…”
Ragazza: “Non si preoccupi, sono cose che a volte capitano”.
Signora: “Le va di andare a bere qualcosa, mentre questo gentile poliziotto sorveglia le nostre cose?”
Poliziotto: “Ma signore, io non posso rimanere qui mentre voi…
Signora: “Grazie agente, molto gentile. Torniamo subito”.
Poliziotto: “Signore! Ma… io...”
Ragazza: “A dopo... gentilissimo eh!”.
 
Amore in ufficio (Rafael, Susana e Alejandra)
Un uomo mentre sta lavorando in ufficio pensa alla sua amata; le vuole fare una sorpresa.
Uomo: “Come sono innamorato, non vedo l’ora di rivederla stasera. Come potrei sorprenderla? Lo so! Una colazione potrebbe essere una bella idea!”.
L’uomo compone un numero di telefono.
Uomo: “Buongiorno, vorrei una colazione da portare via. Gliela possono portare in ufficio alla mia fidanzata?”
Telecolazione: “Certo signore, non c’è problema. Mi dica l’indirizzo”.
Pochi minuti dopo, nell’ufficio della sua innamorata arriva il servizio di telecolazione.
Telecolazione: “Buongiorno, questo è per Lei”.
Ragazza: “Per me?”.
Telecolazione: “Sì, per Lei”.
Ragazza: “Grazie tante”.
La ragazza si chiede perché il suo innamorato ha avuto questo bel pensiero per lei. E dopo aver fatto colazione continua a lavorare. Ma per lui questo non è abbastanza: decide di spedirle anche un mazzo di fiori va da Mario ( il suo fioraio di confidenza). Mario porta i fiori all’ufficio della ragazza, che molto sorpresa si domanda: “Oddio che belli che sono… ma perché tutti questi regali oggi?”.
Alla fine della giornata tutti e due tornano a casa. Lei molto incuriosita gli domanda il motivo per cui le ha fatto tutti questi regali, che le sono piaciuti tantissimo. E lui risponde: “Ma non ti ricordi? Oggi è il nostro anniversario”.
Ragazza: “Oggi? “Il nostro anniversario non è oggi”.
Uomo: “Sei sicura Valeria?”
Ragazza: “Valeria? Ma chi è Valeria?......”

 
50 Euro (Alejandro, Oscar e Manuel)
Un ragazzo vuole andare con i suoi amici a Valencia il weekend e per farlo ha bisogno di 50 €. Parla con suo padre e gli chiede i soldi.
Ragazzo: “Babbo, come stai?. Vorrei chiederti una cosa. Ho bisigno di 50 € per andare con i miei amici a Valencia. Me li puoi dare, per favore?”.
Padre: “50 €? Ma tu sei pazzo, con la crisi che c’è e per andare a Valencia. No, non ti darò nulla. Mi dispiace”.
Ragazzo: “Ma babbo, fa’ il bravo.Tutti i miei amici ci andranno…”.
Padre: “Ho detto di no”.
Ragazzo: “Babbo, adesso devo andare a scuola. Ne parliamo stasera. Pensaci, per favore”.
Il ragazzo se ne va senza nessuna speranza, poiché suo padre è stato molto chiaro: non gli darà i soldi. Quando torna a casa parla di nuovo con suo padre.
Ragazzo: “Babbo, ti ricordi quello che ti ho chiesto stamattina?”.
Padre: “Sì, vabbé ti do i soldi”.
Ragazzo: “Come? Cosa hai detto? Che me li dai? Ma come?”.
Padre: “Ringrazia tua madre, se fosse stato per me non te li avrei dati. Ma già sai chi indossa i pantaloni a casa”.
Ragazzo: “Babbo, grazie, grazie!!! Devo telefonare a Oscar”.
Oscar: “Pronto?”.
Ragazzo: “Oscar, ho i soldi. Posso venire con voi”.
Oscar: “Non ci posso credere, sono proprio contento per te. Ti passo a prendere subito...”.
 
L’attesa in ospedale (Yurema, Lola e Marisa)
Una ragazza è in ospedale per fare un controllo e dopo essere stata visitata dal medico, deve chiedere un nuovo appuntamento. Il posto in cui si chiede l’appuntamento è pienissimo di gente (come al solito) e deve prendere un numero. All’improvviso trova un numero sul pavimento e vede che deve aspettare soltanto qualche minuto. Non può credere alla fortuna che ha avuto e cerca di non essere vista dagli altri. I minuti passano lentamente, sa che quello che sta per fare non è corretto, ma non vuole aspettare. Sono stati tanti gli anni passati in sala di attesa, senza fortuna… ma oggi tutto è cambiato.
Quando arriva alla fine della fila e tocca a lei, però, tutti i computer si bloccano. Non ci poteva credere: cosa stava succedendo ?
Ragazza: “Scusi, cosa è successo? Tocca a me!”.
Segretaria: “Mi dispiace signora, il computer non funziona”.
Ragazza: “Ma come... è da molto che aspetto...”
Segretaria: “Mi dispiace, deve aspettare e forse prendere un’altro numero”.
Ragazza: “Un altro numero?...nooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.

(L'incipit del post e la trascrizione delle storie sono di Gonzalo)

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